simon_pedestal
lunes, 15 de agosto de 2011
Que lo limpia de barro y lo cuelga del cielo (XII): Giancarlo Antognoni.
Antognoni es el jugador de fútbol que siempre quise ser. La elegancia, la clase, la belleza y la tragedia, fueron suyas. Durante unos minutos conoció el paraíso de los grandes futbolistas, el primer cielo de la luna. A ese cielo lo mandó, el 22 de Noviembre de 1981, un portero del Génova que se llamaba Silvano Martina.
Minuto 5,20 del vídeo:
La Fiorentina è trascinata dal suo capitano e sta vincendo per 3-1 quando, su un rilancio della difesa, la palla arriva proprio sui piedi di “Antonio” solo davanti al portiere genoano Martina: è l’occasione da gol che Antognoni aspetta e cerca dall’inizio della partita.
Giancarlo scatta, Martina esce.
Il pallone rimbalza alto e l’ attaccante viola cerca, un po’ goffamente, di anticipare il portiere di testa, mentre l’estremo difensore avversario gli si lancia incontro in maniera scoordinata con un ginocchio alto che colpisce Antognoni proprio alla regione parietale sinistra.
L’urto è tremendo.
Lo stadio ammutolisce quando vede il capitano viola a terra come un burattino cui siano stati improvvisamente recisi i fili.
La scena è impressionante: attorno ad “Antonio” compagni ed avversari fanno gesti disperati, il medico della Fiorentina e quello del Genoa si affannano, compare la barella in un silenzio agghiacciante.
Poi un massaggiatore fa un gesto di liberazione: il campione viola che aveva subito un arresto cardiaco ha ripreso a respirare e la barella prende la via degli spogliatoi salutata da un applauso carico di tensione.
Le notizie si rincorrono, si capisce subito che l’infortunio è gravissimo, si teme addirittura per la stessa vita del capitano viola trasportato d’urgenza all’ospedale.
E’ l’inizio di un calvario: “Antonio” viene operato d’urgenza dal Prof. Mennonna.
Cuenta Antognoni que en aquellos minutos de muerte, navegó en una pequeña barca y que una dulce voz de mujer le rogaba que no se acercase demasiado a aquella extraña costa porque podría perderse para siempre [El agua por donde sigo no fue jamás recorrida].
"O voi che siete in piccioletta barca,
desiderosi d'ascoltar, seguiti
dietro al mio legno che cantando varca,
tornate a riveder li vostri liti:
non vi mettete in pelago, ché forse,
perdendo me, rimarreste smarriti.
L'acqua ch'io prendo già mai non si corse;
Minerva spira, e conducemi Appollo,
e nove Muse mi dimostran l'Orse."
Jugó, como Dante, para la Associazione Calcio Firenze Fiorentina. Es obvio decir que lo hizo divinamente.
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